Si sono svolte le assemblee dei dipendenti Fca-Sata
(già Fiat) di Melfi sull'accordo raggiunto nella tarda serata di giovedì 26
febbraio tra la direzione dello stabilimento e Fim-Uilm-Fismic. L'intesa
prevede una turnistica che copre l'intera settimana - 20 turni - senza
riduzione d'orario né reale aumento di salario, per soddisfare le nuove
produzioni - Jeep Renegade e 500X - con 1.000 nuovi dipendenti ingaggiati
"a tutele crescenti" e in parte già entrati in fabbrica. Dopo
l'intesa con i sindacati firmatari del contratto aziendale, queste proposte
sono state illustrate dall'azienda anche alla Fiom, che era stata esclusa dal
negoziato.
Sulla turnistica l'accordo prevede che, per usare le
parole della direzione aziendale, Sata "sarà la prima fabbrica europea
dell'auto che lavorerà a ciclo continuo". Infatti è previsto che la
produzione si fermi solo per un turno durante la domenica, per manutenzione.
Per fare un esempio, un lavoratore del primo turno inizierebbe a lavorare il
lunedì mattina alle sei, concludendo la settimana il sabato successivo alle due
del pomeriggio, per poi riprendere il lavoro la domenica alle 22 per il turno
di notte. I giorni di riposo vengono recuperati alla fine di questa seconda
settimana. In questo modo non ci sarebbe mai un week-end libero: per rimanere
all'esempio di prima, un lavoratore del turno A in un mese lavorerebbe la prima
settimana il sabato, la seconda la domenica, la terza sabato e domenica, la
quarta il sabato.
Per quanto riguarda il salario, secondo l'azienda un
turnista riceverà un aumento di 1.300 euro in un anno per indennità week-end.
Ma da questi vanno scalati i 6 par (permessi retribuiti aziendali) che
l'azienda potrà utilizzare a suo piacimento, per un valore di 240 euro; ciò si
aggiunge al fatto che i dipendenti di Fca, a causa del contratto specifico che
li esclude dal contratto Federmeccanica, guadagnano mediamente 750 euro in meno
degli altri lavoratori metalmeccanici.
Infine, per quanto riguarda le condizioni di lavoro,
tutto resta immutato: dalle saturazioni altissime alle rotazioni, alle pause di
30 minuti divisi in tre tranche lungo la giornata, con la mensa che rimane a
fine turno.
Queste ipotesi sono state vivacemente contestate nelle
assemblee tenute tra giovedì notte e venerdì - cui hanno partecipato quasi
2.000 lavoratori - indette da Fim-Uilm-Fismic, con i relatori più volte
interrotti. Molti lavoratori hanno chiesto di poter votare il testo, cosa non
prevista dai sindacati firmatari. Per questo motivo l'assemblea notturna si è
conclusa nella confusione generale, mentre sia in quella del turno del mattino
che in quella del pomeriggio hanno deciso di votare comunque per alzata di
mano, nonostante il parere contrario dei sindacalisti presenti: in entrambi i
casi le lavoratrici e i lavoratori hanno bocciato l'intesa, il turno del
mattino a grande maggioranza, quello del pomeriggio all'unanimità.
Massimo Brancato della Fiom Basilicata e Michele De
Palma, responsabile auto della Fiom nazionale, hanno chiesto "che la
direzione aziendale e le altre organizzazioni sindacali si fermino, tengano nel
giusto conto il fatto che i lavoratori sono contrari alle soluzioni che gli
hanno prospettato e che si apra un negoziato unitario vero con tutte
organizzazioni sindacali sulla base di proposte condivise dai lavoratori per
giungere a un accordo da validare con il voto referendario".